domenica 6 aprile 2014

Con il ddl Delrio un passo in avanti per le riforme

Con il ddl Delrio un passo in avanti per le riforme

province_delrioIl Senato ha approvato il disegno di legge “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” noto come Ddl Delrio. Ora la Camera ha tempo fino al 7 aprile per la definitiva approvazione.
Se il testo diventerà legge sarà il primo vero intervento di riorganizzazione e razionalizzazione degli enti locali portato a compimento dagli anni ’70. Si può sempre fare meglio, sempre. Anche in questo caso, ma spesso il meglio è il nemico del bene.
Se, come sembra, la Camera confermerà quanto votato dal Senato (a Montecitorio la discussione inizierà già lunedì) vedranno finalmente la luce le città metropolitane; le province come abbiamo imparato a conoscerle spariranno sostituite da enti di secondo livello fatti da Sindaci e consiglieri comunali (enti decisamente più economici e operativi) e si correggerà la grande ingiustizia della legge Calderoli che, inneggiando al taglio delle “poltrone” della politica, nel 2011 dimezzò il numero dei consiglieri comunali nei piccoli Comuni, veri e propri volontari nelle nostre comunità.
Nel dettaglio:
CONSIGLI COMUNALI
Per i comuni con popolazione sino a 3.000 abitanti, il consiglio sarà composto dal sindaco e da dieci consiglieri. Il numero massimo di assessori sarà pari a due.
Per i comuni con popolazione da 3.000 a 10.000 abitanti, il consiglio sarà composto dal sindaco e da dodici consiglieri. Il numero massimo di assessori sarà pari a quattro.
TERZO MANDATO SINDACO
Per i Comuni con popolazione sino a 3.000 abitanti, non si applicherà il divieto di rielezione del sindaco per un terzo mandato; sarà comunque consentito un massimo di tre mandati.
RAPPRESENTANZA DI GENERE
Nei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nelle Giunte nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura inferiore al 40%.
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